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 Storia del Feudo di Roma (Dal 1800 ai Giorni Nostri)

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MessaggioTitolo: Storia del Feudo di Roma (Dal 1800 ai Giorni Nostri)   Storia del Feudo di Roma (Dal 1800 ai Giorni Nostri) Icon_minitimeMer Lug 01, 2009 6:56 pm

Il Ritorno di Pierfrancesco Orsini, La Notte di Fuoco, L’Occupazione Napoleonica, La Barriera

Nel primo anno dell’invasione Napoleonica della città Pierfrancesco Orsini rimase relativamente tranquillo raccogliendo forze ed alleati con il ben poco nascosto intento di prendere il potere sulla corte romana Nel frattempo molti Fratelli subirono dei misteriosi attacchi ai loro rifugi ed alcuni di essi come Augusto Rossellini Ambasciatore di Venezia e Giulia Farnese incontrarono la Morte Ultima nei roghi che ne seguirono. Di questi attacchi vennero accusati di volta in volta i Licantropi i Maghi ed il Sette anche se nessuno riuscì a trovare prove definitiva a sostegno dell’una o l’altra ipotesi. La situazione degenerò sempre di più finchè fu chiaro che uno scontro aperto non poteva più essere procrastinato. Nella notte del Marzo 1799 di fronte alla corte Romana riunita Piefrancesco Orsini lanciò la sua sfida sostenuto dai Gangrel di Martino di Tivoli nonché dai Farnese e dai Massimo che però erano stati decimati da un attacco che aveva distrutto il loro palazzo e dai cui era scampato il solo Orazio Massimo. Il Principe Colonna ormai chiaramente impazzito ordinò la distruzione di tutti i suoi nemici: nel violento scontro che seguì Palazzo Colonna fu dato alla fiamme e molti Fratelli tra cui lo stesso Principe Colonna, Martino di Tivoli e Giovanni Cenci perirono tra le fiamme. In quella che è poi passata alla storia dei Fartelli di Roma come la Notte di Fuoco anche altri come Isabella von Haberemus, Giovanni il Nero e Ludovico Farnese svanirono misteriosamente forse vittime di vendette incrociate delle fazioni rivali. Nel 1800 Pierfrancesco Orsini si proclamò Principe di Roma con l’appoggio, anche se riluttante, di tutte le Famiglia di Roma tra cui gli stessi Colonna del nuovo Pater Marcantonio. Nel 1803 Giovanni il Nero si presentò a corte sostenendo di essere da poco uscito dal Torpore: secondo la sua versione dei fatti lui e Ludovico Farnese erano stati fatti oggetto di un attacco da parte di un orda di umani armati di torce e forconi poco dopo essere fuggiti da Palazzo Colonna durante la Notte di Fuoco e il Mekhet era stato ucciso mentre lui era riuscito a fondersi con la terra ed a salvarsi pur entrando in torpore a causa delle ferite. Poco dopo la sua presa di potere, tuttavia, Orsini andò incontro ad una tragica sorte: un manipolo di soldati francesi, durante quello che ufficialmente era un test degli armamenti, colpì il Principe con una palla di cannone in pieno petto, mentre passeggiava sulle mura di Castel Sant’Angelo; credendolo morto lo lasciarono sulle mura dove mori bruciato con all’arrivo dell’alba. Così, l’ultimo anziano di Roma perì nella notte, lasciando la città nelle mani di uno sparuto gruppo di fratelli relativamente giovani. Riunitisi in un consiglio i Pater delle Famiglia Giovanni il Nero, Marcantonio Colonna, Beatrice Cenci, Orazio Massimo e Adonai si confrontarono per fare fronte all’incombenza delle truppe francesi presenti in città, ora del tutto prive di controllo. Gli invasori, tuttavia, non erano il loro unico problema. La notte in cui Orsini fu ucciso, i fratelli di Roma fecero una terrificante scoperta: l’intero perimetro dell’Urbe era circondato da una barriera mistica, che impediva il passaggio a chiunque avesse sangue vampirico nelle vene.
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MessaggioTitolo: Re: Storia del Feudo di Roma (Dal 1800 ai Giorni Nostri)   Storia del Feudo di Roma (Dal 1800 ai Giorni Nostri) Icon_minitimeMer Lug 01, 2009 6:56 pm


L’Isolamento dell’Urbe, Il Ritorno del VII, I Trent’anni di Marcantonio Colonna


Roma era totalmente isolata. Il caos regnava sovrano e il Requiem era turbato da ogni parte. Le indagini sulla barriera mistica mostrarono una connessione, almeno apparente con i Rinnegati intorno all’Urbe. Orazio Massimo, unico esperto occultista in città, iniziò immediatamente le ricerche per scoprire l’origine della barriera e come distruggerla o, quantomeno, oltrepassarla . I problemi, per i fratelli romani, non erano ancor terminati. Giovanni il Nero rivelò al consiglio che pochi giorni prima dell’assassinio di Orsini, si era recato a Frascati, presso la villa Aldobrandini, alla ricerca del suo fratello di sangue, poiché ebbe la sensazione che gli fosse accaduto qualcosa. La Villa era stata incendiata e sulle mura esterne torreggiava un enorme simbolo, tratteggiato con il sangue: VII.
Fu lo stesso Giovanni a proporre la nomina di un Dictator, che avrebbe guidato il Senato verso un nuovo consolidamento del potere a Roma. Nonostante Marcantonio Colonna tentò di opporsi fortemente a questa proposta, fui proprio lui ad essere eletto, in opposizione a Giovanni.
Marcantonio, evidentemente non ancora pronto ad una posizione di potere, si rivelò una scelta poco adatta. I pochi provvedimenti da lui presi non migliorarono la situazione, il controllo sui mortali era assai debole ed alcuni fratelli, come Orazio Massimo e Beatrice Cenci subirono attacchi diretti ai loro rifugi da parte del VII.

Il Principato di Giovanni il Nero, La Pax Romana, L’Unità d’Italia e la Sconfitta del VII

La situazione era tale da rendere insoddisfatti gli stessi sostenitori di Marcantonio Colonna. La Casa Arcana disertava abitualmente le riunioni del consiglio. La Casa Massimo e la Casa Cenci non erano liberi di portare avanti i loro interessi. In una storica riunione del Consiglio, nel 1839, Giovanni il Nero, fresco dell’appoggio dei Massimo e dei Cenci, fu proclamato Princeps dell’Urbe. La politica di Giovanni era forte del suo potere personale, del rispetto e del timore che egli incuteva nei fratelli di Roma. Giovanni capì immediatamente che per ovviare ai limiti imposti dalla barriera e alla morte degli anziani bisognava intraprendere una linea politica dura e che in condizioni normali avrebbe sicuramente scatenato una rivolta. La notte stessa in cui salì al trono promulgò la “Lex Potestatis”, nella quale si prevedeva l’esercizio di un controllo esclusivo sui mortali che ricoprivano posizioni di potere da parte delle Famiglie romane. Pur privilegiando i suoi alleati, la legge riuscì nel suo intento. La città era nuovamente sotto controllo ed anche i nascenti moti carbonari altro non furono che uno stratagemma da parte dei fratelli di roma per esercitare un maggiore controllo. Giovanni inoltre promulgò il “Decretus Interdictionis”, che proibiva a qualsiasi fratello di entrare nei territori dove si riteneva risiedesse il VII. La mediazione esercitata da Giovanni tra l’Invicus e la Lancea Sanctum, fu decisiva per il compimento dell’unità nazionale e pose le basi per quelli che in futuro sarebbero stati i Patti Lateranensi. Fu considerato ingiusto dal Senato su proposta di Gaio Crescenzi e privato di parte del suo status, quando, a causa di un’offesa perpetrata da parte di Adonai nei suoi confronti e nei confronti di Orazio Massimo, gli fece tagliare la lingua dopo averlo costretto a rivelargli segreti che riguardavano l’Urbs Arcana. Si dice tuttavia che le informazioni che ottenne furono decisive al crollo della barriera negli anni ’40.
Dopo un brevissimo periodo di assestamento, condusse, con successo l’attacco decisivo contro il VII, sterminandoli nel loro stesso rifugio, e fu il figlio di Giovanni, Michele Arcangelo Pezza a dare il colpo di grazia al leader del VII, Al Zarwari Achemet.
A partire dalla Sconfitta del VII, fino al 1939, a cento anni esatti dalla nomina di Giovanni, il periodo che Roma attraversò fu conosciuto come Pax Romana.
Nel 1939, dopo che i Massimo riuscirono a creare un corridoio attraverso la Barriera , Giovanni abdicò in favore del suo siniscalco Annabeth Massimo, per lasciare la città e fondare l’Ordine cavalleresco che sarà conosciuto in seguito come L’Ordine di San Maurizio.


La Reggenza di Annabeth Massimo, La Seconda Guerra Mondiale, La Caduta della Barriera, L’Occupazione Nazista di Roma

Dopo la partenza di Giovanni il Nero il Senato affido ad Annabeth Massimo, già prescelta da Giovanni stesso, l’incarico di Siniscalco Reggente in attesa che un nuovo Principe proclamasse la Praxis sulla Città Eterna. Nel frattempo approfittando del Corridoio dei Massimo Martino e Cecilia Colonna vennero a stabilirsi in città e presero le redini della Casa Colonna al posto dello scomparso Marcantonio. Nel 1940 però i Fratelli dell’Urbe ebbero sentore che qualcosa stava succedendo: Gustav Berstain il folle Principe di Berlino si autoproclamò Imperatore dell’Invictus e tramite le armate naziste tentò di assumere il potere in tutta Europa. Non potendo inviare suoi agenti vampiri a Roma a causa della Barriera inviò un suo seguace umano che tramite la Gestapo e la polizia segreta fascista lanciò un attacco poderoso alle influenze mortali dei Fratelli di Roma cercando di costringerli a sottomettersi a Gustav. Il senato rigettò le condizioni di Gustav e tramite Michele de Medici, che per questo ottenne il condono della sua pena di esilio da Roma, riuscirono a eliminare lo scomodo mortale. Purtroppo i bombardamenti alleati del Luglio 1943 determinato il crollo della Barriera permettendo a Gustav di inviare a Roma alcuni dei suoi agenti vampirici con a capo Erck Von Stroem. La lotta con Von Stroem e con i suoi fu feroce ma i vampiri di Roma abilmente guidati da Annabeth Massimo e dai suoi consiglieri Beatrice Cenci ed Orazio Massimo seppero resistere e non cedere al potere degli invasori stranieri nonostante le numerose perdite. Solo i Membri della Casa Arcana non parteciparono alla battaglia ritirandosi negli inviolabili recessi dell’Urbs Arcana ad eccezione di Adonai che in questo periodo si staccò definitivamente dalla sua Casa. L’arrivo degli Alleati a Roma Von Stroem perse la sua base di potere e dovette fuggire da Roma per evitare la vendetta dei vampiri romani che pagherebbero qualsiasi prezzo pur di avere la sua testa. Dopo aver terminato la pacificazione di Roma nel 1952 Annabeth Massimo si dimise dalla sua carica di Siniscalco Reggente restituendo il potere nelle mani del Senato.

La Ricostruzione, L’Avvento dei Carthiani, gli Anni 60.

Dopo la distruzione viene sempre la ricostruzione ed essa Roma porta il nome di Annabeth Massimo e Martino Colonna: i due vampiri infatti sono molto attivi nella ricostruzione edilizia post bellica e molte delle aziende che controllano l’industria urbanistica della Capitale sono, anche se solo in parte, proprietà dei due vampiri che accumulano cosi immense ricchezze. I Cenci nel frattempo estendono il loro controllo sulla criminalità cittadina e sul consiglio comunale anche se la posizione e sminuita dall’entrata in Torpore di Beatrice e dell’insediamento di Bernardo Cenci come Pater Familias. Nel 1954 I Massimo inaugurano il nuovo Elysium sotto il Palazzo dei Congressi dell’Eur. Nel mondo sub tenebris intanto si assiste intanto a due importanti fattori: la Lancea Sanctum ricomincia a giocare un ruolo da protagonista nella Danza Macabra della Città sotto la vigorosa guida del Vescovo Adonai ed il Movimento Cartiano con cui da tempo Stefano Spada è in contatto inizia a mettere radici in città: ad esso aderiscono anche Michele Arcangelo Pezza progenie di Giovanni il Nero e Pater Familias delle Fiere e lo stesso Stefano Spada viene nominato Prefetto. Nel 1955 infine torna a Roma Lorenza Colonna accompagnata dalla sua progenie Hansgard Von Gottard riassumendo il suo ruolo di Pater Familias dei Colonna per un paio di anni prima di soggiacere al richiamo del Torpore. Nella Roma che cambia e si ingrandisce i rapporti di potere cambiano: i molti nuovi arrivati risentono del potere e del predominio delle vecchie Case e vanno ad ingrossare le file della Lancea Sanctum e del Movimento Cartiano all’interno del quale cresce una sempre più grossa fazione estremista che si oppone alla guida moderata di Stefano Spada. Con gli anni 60 il Movimento Cartiano inizia un opera di sabotaggio delle influenze dell’Invictus manipolando gli scandali finanziari che in quegli anni scoppiano a danno di molte pedine dei Colonna e dei Massimo. Bernardo Cenci rinfaccia la cosa a Stefano Spada che rischia di perdere le sue cariche di Sceriffo e Flagello che mantiene solo grazie al supporto di Orazio Massimo anche se è costretto per evitare uno spargimento di sangue ad usare la sua posizione di Prefetto per bloccare gli attacchi dei suoi fratelli Cartiani alle pedine degli Invicibili. Questa mediazione gli costa molto cara poiché Michele Arcangelo Pezza usa la questione per farsi eleggere Prefetto al posto di Stefano e per dimostrare la sua fedeltà al Movimento rinuncia alla sua posizione di Paterfamilias e Senatore delle Fiere e discioglie la sua Casa nobile.


La Rivolta di Michele Arcangelo Pezza, La Banda della Magliana, La Guerra Civile.

Dopo la rinuncia di Pezza al suo status di Senatore e Paterfamilias viene stipulata un alleanza tra i Cartiani e la Lancea Sanctum di Adonai grazie alla mediazione del Gangrel Yakov amico di Pezza e guardia del corpo di Adonai. Nel frattempo i Cartiani contribuiscono a sventare il golpe organizzato dal Principe Borghese , manipolato pare dall’Ordo Dracul, ed inizia un attacco massiccio all’Invictus approfittando degli anni delle contestazioni studentesche e della violenza dilagante. Pezza però si rende conto che non potrà mai davvero sfidare il potere dell’Invictus finchè non possiederà un potere tale da permettergli di avere un reale controllo sul territorio. L’occasione gli si presenta manipolando un gruppo di giovani criminali del quartiere di Magliana che grazie al suo appoggio diventa il potere dominate della criminalità cittadina soppiantando le bande sotto il controllo di Stefano Spada. Il Senato tenta delle manovre di risposta ma la Lancea Sanctum le blocca sul nascere forte anche dei fondi che Adonai può far confluire a Roma tramite i suoi contatti con le banche controllate da esponenti della comunità ebraica internazionale. Il potere della Banda della Magliana e dei Carthiani di Pezza di fatto impedisce ai vampiri di nutrirsi con sicurezza limitando l’accesso alle Vene solo il quartiere dell’Eur protetto dai misteriosi poteri di Orazio Massimo resta libero dalle influenze dei rivoltosi anzi quando nel 1982 un gruppo di essi tenta di entrarvi resta imprigionato da forze misteriose consentendo a Stefano Spada ed ai suoi di rintracciarlo ed eliminarlo. La rivolta comunque dilaga diventando una vera e propria guerra civile che riempie di sangue le vie della capitale. Nel 1984 Beatrice de Cenci esce dal Torpore e riprende il suo posto di Pater Familias questo permette ai Massimo di far passare in Senato un Senata Consultus Ultimum: in precedenza sempre osteggiato da Bernardo Cenci. La scoperta di connivenze tra Bernardo (che sperava di manipolare la situazione per favorire la sua presa di potere come Principe) e Adonai portò alla condanna a Morte Ultima del Daeva per mano di suo fratello Stefano Spada come primo atto della Dittatura. Nel corso della seconda metà degli anni ottanta il potere della Banda della Magliana si sgretola sotto le manipolazioni di Martino Colonna , forte del suo controllo sulla Questura capitolina e di Beatrice Cenci che riesce a spezzare il fronte interno della banda. La Guerra si rivela sempre più sanguinosa finchè nel 1987 la Lancea Sanctum per bocca di Angelo Carracciolo Villani non sconfessa le azioni di Adonai che reagisce dichiarando eretico il Legato di Ulfila. Alla fine del 1988 le forze di Stefano Spada hanno finalmente ragione dei ribelli che vengono tutti uccisi o fuggono dalla capitale; Adonai e Pezza sono eliminati dalla stessa mano dello Sceriffo. Il Senato ha trionfato ma Roma è ormai una città vuota dal punto di vista vampirico.

L’Interdetto, gli Anni Novanta, Il Nuovo Millennio e la situazione attuale


Dopo la deposizione dei poteri di Dictator da parte di Stefano Spada il Senato votò un Interdetto che impediva nuovi abbracci a Roma e vietava a qualunque vampiro esterno di stabilirvisi. Per tutti gli anni 90 i Fratelli di Roma vivono un beato isolamento mantenendo un blando controllo sulla parte centrale della città e dedicandosi ai loro progetti personali. Nel 2001 Martino Colonna pronuncia in Senato un forte discorso per favorire la riapertura dell’Urbe ma non viene ascoltato nel frattempo i Nosferatu dell’Urbs Arcana ritornato alla vita politica della città inviando di nuovo un loro rappresentante a sedere nel Senato. Verso la fine del 2005 appare chiaro a tutti che Orazio Massimo e Beatrice Cenci veri protagonisti della Danza Macabra dell’Urbe entreranno presto in Torpore e questo priverà di molta forza l’Interdetto colpito anche dalle pressioni dei Colonna a cui si è unita da qualche anno la voce di Annbeth Massimo. Fuori dall’Urbe molti Fratelli guardano a Roma che un sorta di terra promessa piena di vene, soldi e potere pronti per essere colti. Sapranno i Fratelli di Roma gestire la situazione oppure verranno travolti appena i loro potenti Anziani non saranno li a proteggerli ?
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